Per vincere la prima medaglia d’oro nel chessboxing tradizionale, Nicolò Tiraboschi ha dovuto vincere tre incontri in cinque giorni.
Ai quarti di finale, nell’incontro di apertura di questi quinti Campionati Mondiali WCBO di scacchipugilato, l’azzurro ha affrontato, coi pezzi neri, l’ancora imbattuto scaccopugile francese Andreas Honnet; costui è meglio conosciuto come Sardoche ai milioni di suoi followers sui canali social. Questo si è, forse, rivelato l’incontro più duro affrontato dal nostro azzurro; alcuni componenti della delegazione francese erano dell’opinione che l’arbitro di boxe, il nostro Volfango Rizzi, avrebbe dovuto contare l’atleta azzurro, nella speranza che il numero dei conteggi arrivasse al limite massimo che decretava il KOT. Il risultato è venuto alla quinta ripresa attraverso uno scacco matto.
A Honnet, questa sconfitta, alla Cerimonia di Premiazione dei Campionati è valsa il premio speciale di un paio di guanti, in tiratura limitata e in stile Freddo Equatore di Enki Bilal, targati No Surrounder Boxe. Sardoche ha subito messo una foto su X (Twitter):
Per vedere il video del primo incontro cliccare su: “Watch on YouTube” qui sotto.
In semifinale Nicolò Tiraboschi ha affrontato, coi pezzi bianchi, il tedesco Max Andreas Teschka. Una partita di scacchi difficile, rimasta piuttosto equilibrata a lungo: per Nicolò il solo vantaggio della coppia degli alfieri e, ad un certo punto, il guadagno di un pedone, perso però poco dopo. Ad ogni modo l’azzurro si creava, poco a poco, un cospicuo vantaggio sull’orologio, ed era questo il vantaggio più importante che, difatti, porterà poi ad una vittoria per tempo alla quinta ed ultima ripresa. Nella boxe Nicolò entusiasmava con una grande difesa e raffiche improvvise di colpi all’avversario.
In finale, il maestro di scacchi bergamasco, ha affrontato con i pezzi bianchi il francese Tony Infantino. La finale era invece sulla distanza delle sette riprese (sulle cinque riprese i turni precedenti) e, difatti, è andata proprio alla settima ripresa con il gong che, alla quinta ripresa, suonava proprio quando Nicolò aveva, a propria disposizione, lo scacco matto in una mossa. Al verdetto, la celebrazione dell’azzurro con il tricolore italiano.
Similmente alla semifinale, Tiraboschi mostrava le sue abilità pugilistiche riuscendo, più volte, a prendere l’avversario in contropiede ed vestirlo con cariche di colpi. Nella sesta ripresa, ad una mossa dallo scacco matto, Nicolò ha tenuto fegato e testa coperti ma non ha mancato comunque di infiammare il pubblico con contrattacchi veementi.
L’azzurro ha mostrato di essere il prototipo del grande chessboxer: molto bravo a scacchi e che sa dir la sua anche nella boxe, sia a livello difensivo sia in contropiede.
Nicolò Tiraboschi ha commentato la sua partita di finale, con Tony Infantino, per la rivista Torre & Cavallo Scacco! rivista diretta dal Maestro Internazionale Roberto Messa e da Dario Mione. Tale analisi uscirà nel numero di gennaio-febbraio 2024.