Muccini: dalla vittoria in Francia all’infortunio sognando la finale mondiale.

Muccini: dalla vittoria in Francia all’infortunio sognando la finale mondiale.

Il chessboxer italiano Marco Muccini a maggio a Sète (Francia) ha vinto la semifinale mondiale (vedi i video e la galleria fotografica alla fine di questo articolo) e, proprio in quell’occasione, si è infortunato alla mano destra. La frattura del metacarpo del pollice lo ha portato a subire una operazione chirurgica, a portare il gesso per più di un mese ed infine fare riabilitazione e fisioterapia.

Raggiunto dal Responsabile stampa della FISP Marco Muccini ci fa sapere che la riabilitazione andrà avanti ancora per oltre un mese. Prosegue dicendo:

“… però la soddisfazione di aver vinto è stata grandissima … un evento così bello … è stato soddisfacente, è stato bello vincere anche perché mi ero preparato molto, sapevo che Sardoche era molto forte, non avevo trovato molto su di lui sugli scacchi; lo avevo visto combattere a Riccione contro Tiraboschi, aveva perso però si era difeso molto bene (negli scacchi NdR) e forse, dal punto di vista pugilistico, aveva anche messo un pochino in difficoltà Nicolò e quindi sapevo che avevo di fronte un avversario difficile. Dal punto di vista degli scacchi l’avevo anche un po’ sottovalutato e, invece, è stato un avversario molto forte e quindi soddisfazione a mille per aver vinto.

Per quanto riguarda il presente e prossimo futuro commenta:

adesso sto cercando innanzitutto di recuperare dall’infortunio e tornare operativo con la mano, col dito. Non mi sono allenato per tutta estate quindi ricomincerò verso metà settembre se i medici mi daranno l’OK.
Mi allenerò duro per tornare competitivo ed essere pronto per ogni possibile evento: a me il chessboxing piace molto quindi sono sempre disponibile per gareggiare. Dubito di essere pronto per i mondiali (a Erevan in Armenia, a fine ottobre NdR) però cercherò di allenarmi per il futuro: sto guardando anche per la finale dell’IFC contro Daniel (Lizarraga NdR). Per questo incontro non so bene cosa mi capiterà perché è un avversario che ha qualche anno in più di me ed è molto tempo che non combatte, però l’ho visto combattere ed era veramente bravo; dal punto pugilistico era molto bravo, sugli scacchi potremmo essere alla pari: sarà sicuramente un avversario tosto, molto forte e quindi devo assolutamente recuperare al cento per cento, tornare competitivo come quando ho sfidato Sardoche in Francia.

Avendo quindi vinto la semifinale mondiale (IFC) Muccini si è qualificato per sfidare Daniel Lizarraga. Abbiamo raggiunto il presidente FISP Volfango Rizzi che è nel chessboxing da una dozzina di anni e ha visto combattere, in video e dal vivo, “The Man From Pamplona”. L’intervista è andata così:

Certo ricordo molto bene Daniel: una persona cortese, simpatica, amichevole. Tecnicamente un bravo pugile e, mi ricordo, si preoccupava per l’integrità fisica del suo avversario ed avvisava l’arbitro di fermare l’incontro. A livello scacchistico, per gli scacchi di una dozzina di anni fa, aveva un buon livello, equivalente a quello di una prima categoria nazionale scarsa.

Marco Muccini e Fernando Frattesi a Sète.
Marco Muccini e Fernando Frattesi a Sète.

È poi è nata la discussione di un punto estremamente interessante, legata alla salute degli atleti che riportiamo pressoché interamente:

Personalmente non comprendo come l’IFC abbia voluto mettere come numero uno della categoria – che per questa organizzazione francese è per peso e per abilità scacchistica – un atleta che non è attivo e che, ora di adesso, non combatte da più di oltre dieci anni (il suo ultimo incontro è stato del 22 maggio 2014 NdR). Un secondo punto, per me molto importante, è che si tratta di un atleta che farebbe parte della categoria “Veterani”, cioè oltre i 40 anni, avendone ora circa 44. Proprio all’Assemblea della WCBO a Riccione abbiamo stabilito che i veterani debbano combattere con il casco. Questo di far gareggiare un veterano contro un under40, senza casco, è un qualcosa che bisogna valutare molto, molto attentamente: nelle due ultime occasioni in cui ho visto succedere questo, il veterano ha subito un brutto KO: Sergio Leveque a Riccione (in cui aveva deciso di gareggiare nella categoria Seniores anziché in quella Veterani) e, soprattutto, più recentemente, Carl Strugnell a Parigi. Dati anche questi precedenti, per il futuro io starei molto attento, per la salute degli atleti, nel far gareggiare un veterano (over 40) con un seniores (under40).
E una cosa sono atleti, come Sergio e Carl che sono ancora in attività, ma qui l’organizzazione francese, per qualche ragione, magari per cogliere dal prestigioso passato del chessboxing della prima decade, ha scelto un atleta da molto tempo inattivo (seppur con una esperienza pugilistica notevole e con 6 incontri internazionali di chessboxing nel suo record) che affronterebbe un avversario più giovane. Se per Marco, che viene dagli scacchi, una decina di anni fa questo sarebbe stato un incontro molto rischioso, ora è giusto che Marco valuti la possibilità di accettare tale incontro poiché le condizioni sarebbero molto diverse. Io stesso ho passato a Marco tutte le informazioni e video che ho potuto trovare in rete perché egli potesse valutare, assieme al CT della FISP Fernando Frattesi, se accettare questa finale mondiale.
Auguro a Marco il meglio nel continuare le cure per recuperare il movimento del pollice al cento per cento.

 

Immagini salienti del 5º IFC:

 Galleria fotografica 5° IFC a Sète:


Video dell’intero incontro:

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